La qualificazione tecnologica delle importazioni del Costa Rica dall’Italia (prodotti dell’industria meccanica, elettromeccanica, chimica) permette di considerare positivamente la possibilità di rafforzare la presenza già esistente con azioni di valorizzazione dell’offerta più avanzata, e linee di credito basate su intese tra istituti bancari di sostegno del produttore e corrispondenti locali. Meritevoli di valutazioni, per eventuali investimenti nel paese, sono la produzione dell’industria manifatturiera per componenti auto, attrezzature mediche e farmaci, in ragione alle favorevoli condizioni lavorative, fiscali della localizzazione, della stabilità economica e politica del Costa Rica.
ACCORDI BILATERALI E REGIONALI
Uno degli assi fondamentali della politica commerciale del Costa Rica è l’espansione della sua rete di accordi bilaterali e regionali, non solo con i suoi partner commerciali americani tradizionali, ma anche con i paesi in Europa e in Asia, come Cina e Singapore. Gli accordi in vigore all’inizio del 2013 coprono il 68% delle esportazioni del Costa Rica e il 76% delle sue importazioni.
Il Paese appartiene al mercato comune centroamericano (MCCA) comprendente, oltre al Costa Rica il Guatemala, il Salvador, l’Honduras e il Nicaragua.
I membri di questo mercato hanno già introdotto il Codice doganale dell’America centrale (CAUCA) e del relativo regolamento chiamato “RECAUCA”. Sono inoltre in fase di completamento, l’armonizzazione, delle norme tecniche e sanitarie e le procedure doganali; i dazi doganali sono praticamente armonizzati
Il Costa Rica è un membro del WTO dal 1° gennaio 1995.
È stato concluso un accordo di associazione tra l’Unione europea e l’America centrale nel maggio 2010. L’accordo è stato firmato nel giugno 2012 ed è entrato in vigore 1° ottobre 2013, in via provvisoria (in attesa di tutte le ratifiche) per la parte commerciale e per i due paesi, vale a dire Costa Rica ed il Salvador. Gli altri paesi dell’area beneficiano dell’accordo dal 1° agosto 2013 (Honduras, Nicaragua, Panama). Per informazioni sul contenuto dell’accordo, deve essere consultato sul sito Europa, sintesi sommaria che fornisce anche l’accesso all’intero accordo
L’accordo dovrebbe consentire non solo una riduzione dei dazi doganali, ma anche la progressiva soppressione delle cosiddette barriere non tariffarie (regolamento tecnico, controllo della conformità, ecc.).
- 1961: Mercato comune centroamericano/Central American Common Market (CACM):
- Costa Rica; El Salvador; Guatemala; Honduras; Nicaragua
- 1995: Messico/Costa Rica: Accordo di libero commercio ed integrazione economica
- 2002: Canada/Costa Rica: Accordo di libero commercio
- 2002: Cile/America Centrale Accordo di libero commercio ed integrazione economica
- 2002: Repubblica Domenicana/America Centrale Accordo di libero commercio ed integrazioneeconomica (Costa Rica; Repubblica Domenicana; El Salvador; Guatemala; Honduras; Nicaragua)
- 2005: Trattato di Libero commercio tra il Governo del Costa Rica e la Comunità degli Stati delCaribe (CARICOM) Antigua e Barbuda, Barbados, Belice, Dominica, Granada, Jamaica, San Cristobal e Nieves, Santa Lucia, Saint Vincente e Las Granadinas, Suriname e Trinidad e Tobago
- 2008: Panama/Costa Rica Accordo di libero commercio ed integrazione economica
- 2009: Repubblica Domenicana/America Centrale/Stati Uniti Accordo di Libero Scambio (CAFTA-DR) (Costa Rica; Repubblica Domenicana; El Salvador; Guatemala; Honduras; Nicaragua; Stati Uniti)
- 2011: Cina/Costa Rica Accordo di libero commercio ed integrazione economica.
SDOGANAMENTO E IMPOSTE
Il Costa Rica sta continuando la modernizzazione delle dogane e l’adozione di sistemi computerizzati per la riduzione delle formalità e documentazione.
I prodotti importati sono soggetti a differenti tipi di imposte come l’imposta selettiva di consumo che va dal 5% al 75%, l’imposta sulle vendite del 13% e una soprattassa del 1% che si applica a tutte le importazioni di medicinali.
Nel caso dei liquori e del tabacco si applicano imposte differenti, le cui entrate sono destinate ad enti con fini sociali.
L’imposta di vendita o Imposta sul Valore Aggiunto, deve essere pagata tanto dalle persone fisiche quanto da quelle giuridiche, pubbliche e private, che realizzano vendite o offrono servizi. L’imposta selettiva di consumo grava sulla importazione di merci e sulle produzioni locali non artigianali.
La maggioranza dei prodotti importati non richiede un permesso d’importazione, tuttavia le medicine, i cosmetici, i prodotti chimici, gli alimenti lavorati e le bibite richiedono un permesso d’importazione del Ministero della Salute, mentre le armi e le munizioni richiedono un permesso del Ministero della Sicurezza.
Il Costa Rica non applica restrizioni alle importazioni eccetto che per i combustibili, l’alcool e le gomme senza pneumatici.
I prodotti importati in alcuni casi devono possedere alcuni requisiti per entrare sul mercato costaricense, il più comune dei quali è la certificazione fito e zoo-sanitaria, principalmente per i prodotti come le cipolle, le patate, la carne ed il bestiame.
L’imposta doganale costaricense corrisponde alla nomenclatura “SAC” (tariffa centroamericana
sull’importazione) ed indica, voce per voce, le differenti tariffe previste. A causa dei frequenti decreti legislativi in materia, il codice che raccoglie le tariffe d’uso non sempre risulta aggiornato, ragion per cui è spesso necessario rivolgersi ad un agente specializzato o direttamente alla Dogana Centrale per conoscerne il quadro completo in vigore.
Per l’elenco completo delle imposte locali è possibile consultare il sito del Ministerio de Hacienda.
Oltre al dazio doganale, viene applicata su tutte le importazioni l’Imposta sul Valore Aggiunto (attualmente del 13%) ed una sovrattassa fissa dell’1%, come appunto stabilito dalla Legge 6.946.
Inoltre, su alcuni prodotti considerati voluttuari, quali gioielli, bevande alcoliche, armi, ecc., viene applicata un’imposta selettiva di consumo (impuesto selectivo de consumo) a tasso variabile.
Le pratiche di importazione per prodotti di valore superiore ai 100 USD devono essere effettuate tramite spedizioniere doganale.